DEMENZE SENILI

Ci sono diverse forme di demenza tra cui la Malattia di Alzheimer, la Demenza vascolare e la Demenza Fronto-temporale che sono molto diffuse.

Le caratteristiche salienti sono deficit della memoria associati a disturbi comportamentali e ad una progressiva perdita di autonomia.

Una persona con deficit di memoria è spesso confusa, può non sapere in che anno o in che mese si trova, può non riconoscere un percorso che compie spesso o dimenticare a che punto di un azione si trova (per esempio dimentica acceso il fornello o scende in cantina a prendere un oggetto e poi non ricorda cosa deve prendere, ecc…).

Ci possono essere difficoltà di comprensione, di scrittura e spesso di linguaggio (afasia) con frasi interrotte, giri di parole ( circonlocuzioni), che rendono la comprensione di ciò che vorrebbe dire il malato particolarmente complicata.

Il malato spesso vede cose che non ci sono (allucinazioni), pensa di essere in pericolo o minacciato, delira (tipici quelli di furto e rovina), spesso sono presenti ansia, depressione, disturbi del sonno, irritabilità, agitazione, attività senza uno scopo preciso ( attività afinalistica), bisogno compulsivo di camminare ( wondering), aggressività e disinibizione, specie nella forma fronto-temporale. A volte i malati sono consapevoli dei loro deficit, almeno a livello di deficit di memoria e reagiscono a ciò con una chiusura in sé stessi e con sintomi depressivi. A volte non sono consapevoli di non sapere più svolgere normali attività di vita quotidiana, e perseverano nei loro intenti nonostante i familiari cerchino di dissuaderli. Da qui possono derivare forme di aggressività. Il familiare dal canto suo non sa bene a chi rivolgersi, progressivamente si isola e la sua vita ruota attorno a quella del congiunto, con forti ripercussioni sul piano emotivo, fisico, sociale e talvolta economico. Il familiare non sa come fare ad arginare i disturbi del malato, provando spesso ansia, inquietudine, rabbia e senso di colpa; il senso di colpa diventa ancora più importante nei casi di ricovero temporaneo o di istituzionalizzazione. Il livello di stress dei familiari raggiunge così livelli ragguardevoli. Aiutare il malato a capire cosa gli succede, aiutarlo ad accettare il suo cambiamento, sono un primo passo per capire come migliorare la sua qualità di vita e per fornire utili indicazioni a chi si prende cura di lui. La gestione di persone con demenze senili è molto complessa e faticosa e può mettere a dura prova l’emotività di chi se ne occupa, per questo è indicato un supporto psicologico o la partecipazione a gruppi informativi e di sostegno, che aiutino l’accettazione e la conoscenza della malattia, e propongano ai familiari dei malati strategie di gestione e di comunicazione con i pazienti (per info psikò: la palestra della mente). Recenti studi mostrano come un cambiamento di atteggiamento da parte di chi si prende cura del malato sia in grado di ridurre le problematiche comportamentali del malato e consente di mantenere tra malato e persona che lo assiste un buon rapporto anche quando la malattia rende difficile la comunicazione.

Ai primi segnali di alterazioni cognitive è fondamentale sottoporsi ad una valutazione neuropsicologica e ad una visita neurologica, al fine di una presa in carico precoce della malattia.

Recentemente molti studi hanno dimostrato che cicli di potenziamento cognitivo hanno un effetto preventivo sull’insorgenza delle demenze senili, mentre percorsi di riabilitazione neuropsicologica possono ritardare la progressione delle demenze in fasi molto precoci della malattia.